Analisi cognitiva di come viene ricordato un evento e di come questo puo' influenzare la testimonianza da parte di un bambino.
La deposizione del soggetto in età minorile può essere assunta come fonte di prova, ed è un materiale molto delicato. Il giudice, all’ interno di un processo valuta la credibilità delle dichiarazioni del bambino. Il minore viene ascoltato mediante perizia psichiatrica intesa a valutare l’attendibilità, correlata all’accuratezza con la quale si riferiscono gli elementi ricordanti. Le dichiarazioni dei bambini rappresentano una fonte di prova ad alta pericolosità. Molte volte il minore afferma determinate condizioni di abuso mediante un’elaborazione fantasiosa, che appare nelle successive narrazioni dei fatti, rispetto anche alle dichiarazioni iniziali, e che trovano la loro ragione con il progressivo allontanamento dal periodo in cui questi si sono verificati e risultano giustificate dall’ineliminabile tendenza dei bambini ad elaborare in termini fantastici i dati reali
Fin dalla nascita il bambino possiede una notevole capacità di immagazzinare informazioni elementari. Verso i 6-7 mesi dalla nascita avviene un cambiamento nella capacità mestica. Ed è il funzionamento della memoria che diviene responsabile della creazione di falsi ricordi. Spesso si pensa che il problema sia costituito dalle modalità suggestive nel porre le domande al minore, ma i bambini hanno grandi problemi di comprensione che derivano dal modo di formulare le domande stesse, legata agli aspetti sintattici, lessicali e semantici. La testimonianza è la comunicazione ed il resoconto del ricordo di un evento ad opera di un soggetto che lo ha percepito e vissuto direttamente. Spesso accade di considerare il ricordo come se fosse un’immagine fotografica custodita nel vasto magazzino della memoria. La deposizione diviene la descrizione di quella fotografia dell’evento e delle descrizioni che compongono quel fotogramma. La testimonianza avviene attraverso: le domande di chi interroga, la comprensione delle domande da parte del testimone, il recupero del ricordo, ed attraverso la narrazione dei fatti oggetto della testimonianza. Un evento viene ricordato tramite un processo dinamico che si fonda su strutture cognitive che strutturano l’evento stesso, così come sono stati percepiti. Inoltre i ricordi vengono codificati tramite un rafforzamento delle connessioni tra neuroni e tutto ciò accade tramite l’attività di pensiero e il parlare delle esperienze vissute. Il processo di codifica è legato alle competenze verbali dell’individuo. I meccanismi di recupero della traccia mestica sono strettamente correlati alle abilità linguistiche ed alla capacità dell’individuo di riprodurre in modo attivo il ricordo. Il grado di durata della traccia mestica è dato dalla memoria a breve termine (MBT) e dalla memoria a lungo termine (MLT). La fissazione del ricordo è in funzione delle ripetizioni dello stimolo da ricordare. La memoria ha dei compiti che devono essere eseguiti, tramite la memoria dichiarativa, che comprende la descrizione dei fatti, oggetti, situazioni o eventi, il cui contenuto può essere consultato mediante il processo di riconoscimento che consente di ricordare persone e luoghi e che può essere divisa in memoria episodica, che consiste nell’immagazzinamento di tracce episodiche caratterizzate da una precisa collocazione temporale e che può essere suddivisa in memoria autobiografica e memoria per eventi pubblici, inoltre abbiamo la memoria semantica. Fondamentale il processo di maturazione delle competenze sintattiche e semantiche del bimbo. I bambini fino ad una certa età non comprendono il significato di determinate frasi e mancano della capacità di riconoscere il significato semantico di concetti e parole. Il riconoscimento non implica l’utilizzo della comunicazione verbale, il bambino può riconoscere e ricordare senza utilizzare le abilità linguistiche che non ha. Attraverso le domande vengono coinvolte la memoria dichiarativa, la memoria episodica e la memoria autobiografica.